#necknomination #beer #drink #neck&nominate questi sono solo alcuni degli hastag di cui i social
pullulano in questi primi mesi del nuovo anno tanto che anche i meno social
addicted parlano di questo nuovo fenomeno. La necknomination contrariamente a
quanto si pensa non è nata in Australia ma decisamente più vicino a noi, in Gran Bretagna, quando
il 25 dicembre scorso il ventiseienne Ross Samson, rugbista dei London
Scottish, dopo essersi filmato mentre beveva una birra ha deciso di pubblicare
il video su Facebook invitando a fare lo stesso “chiunque non fosse nato quel
giorno”. Il post, citando il termine utilizzato dallo stesso Samson, "è rimbalzato" invadendo sempre piu homepage e diffondendosi a macchia d'olio,
con una velocità sorprendente anche per un social network, tra i giovani di
tutto il mondo.
L'essenza del gioco è contenuta nel nome, infatti
questo consiste nel riprendersi mentre si beve una birra, del vino, un super
alcolico, un cocktail o qualsiasi altra bevanda contenga un alto tasso alcolico
(neck infatti simboleggia il collo della bottiglia) e successivamente scegliere
altri amici - fino ad un massimo di 4 - a cui affidare il compito di sostenere
la medesima prova (celebre la frase finale dei video “I nominate...”). Chi
viene nominato deve rispondere con un suo video entro 24h per non incappare nella penalità: pagare da bere a
tutti gli amici.
Un esempio di Necknomination |
La grandissima adesione ha fatto sì che nascessero diverse modalità di svolgimento (per esempio bere più di chi ti ha nominato oppure cimentarsi in prove ardue post bevuta) o variazioni rispetto all' “originale”, tanto che alcuni ragazzi a seguito della loro nomination hanno perso la vita.
E' quasi superfluo aggiungere che questa nuova moda ha
immediatamente attirato l'attenzione dei media e delle autorità, sono sempre di più
le richieste da parte di genitori e insegnanti (come il preside del Liceo Volta di Milano che ha scritto una lettera aperta ai suoi studenti) di fermarla o almeno
controllarla – non è da sottovalutare il fatto che la nomination presupponga il
consumo di alcool non direttamente controllabile e dunque coinvolga molto
spesso ragazzi al di sotto dell'età legale per farne uso – e
quotidiani gli appelli al social, in primo luogo Facebook, seguito da Twitter
ed Instagram, perché censurino i sempre più numerosi video.
Diversi psicologi, etologi, giornalisti e personalità
di spicco dal mondo dello spettacolo si sono interessati all'avvenimento
confrontandosi e dando luogo a stimolanti dibattiti.
Per quanto assolutamente educativi e interessanti
siano i loro pareri, ritengo che degni di nota ed attenzione siano
le reazioni dei protagonisti, gli adolescenti coinvolti in prima persona in ciò
che è stato definito “una sfida al massacro”. Si è parlato e si sta tutt'ora
discutendo riguardo quanto sta accadendo, spesso scivolando nell' eccessivo moralismo o nel diseducativo buonismo “ che ci vuoi fare sono ragazzi” quando
forse sarebbe necessario non solo limitarsi alla superficialità del fatto ma compiere un' analisi approfondita
dei motivi che spingono a simili comportamenti.
Le reazioni sul web non si sono fatte attendere e sono
ormai decine le nuove nomination, in cui le regole restano immutate, cambia
invece il contenuto.
Degna di attenzione è la Raknomination (random act of kindness), dove i
partecipanti si sfidano a compiere azioni socialmente utili come aiutare i
senzatetto o gli anziani con le borse della spesa; negli ultimi giorni sono
comparse anche nomination di stampo decisamente più intellettuale che esortano
a condividere opere d’arte o celebri aforismi coinvolgendo altri amici.
La sfida sembra essersi leggermente modificata: l’obbiettivo
non consiste più nel superare chi ha nominato ma nel inventarsi una nuova
nomination, duellando così a colpi di originalità.
"Raknomination"
Vittoria Grassi
Link e video: Alessandra Sacchi
Informazioni: Elisa Ciccarese
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