locandina del film da larubricabianca.it |
C'era una volta, tanto tempo fa (non parlo del Medio Evo, erano gli anni '60), un cantante folk di nome Llewyn Davis, che viveva nel Greenwich Village-centro in cui si sviluppò la cultura Underground americana- a New York. Questa storia però è ben lontana dall' essere un racconto a lieto fine in stile Disney.
Llewyn, anima malinconica dal carattere rude, è un musicista di talento sempre alla disperata ricerca del successo, senza compromessi. Passa le sere suonando nei locali della "grande mela" per guadagnare qualche soldo e dorme sui divani dei suoi amici per poi scomparire il mattino seguente. Tormentato da ostacoli insormontabili creati da lui stesso, Davis decide di abbandonare momentaneamente tutto per ottenere un contratto con una grande casa discografica di Chicago. Là per la sua caparbietà non arriverà a nulla e tornato a New York, pur consapevole di un necessario cambiamento, preferirà mantenere la stessa rotta che sfocerà nella triste e squallida routine di tutti i giorni.
particolare del film da cultura.panorama.it |
Bob Dylan e Dave Van Ronk durante un'esibizione; da harrysandler.com |
In questa pellicola c'è tutto dei fratelli Coen: il classico antieroe, l'humour nero e un'immancabile strage: questa volta non è una carneficina umana come quella di "Fargo" (1996) o "Burn after reading" (2008), bensì la definitiva morte delle speranze di un uomo che ha sbagliato tutto nella vita.
Davide Machiorlatti
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