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| locandina del film "The wolf of Wall Street" |
Qualche sera fa mi è capitato di rivedere la recente pellicola di Martin Scorsese "The wolf of Wall Street". Si proprio lei, quella che a questi oscar non ha vinto nulla e non è riuscita a fare ottenere l'ambita statuetta a DiCaprio, ormai sbeffeggiato virtualmente da tutti.
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| "E qua è dove metterei il mio Oscar... Se ne avessi uno" da epochtimes.it |
Il film si ispira ad una storia vera: quella del broker Jordan Belfort.
Il "lupo" nasce a New York nel 1962 da una famiglia benestante che gli permette di frequentare l'università. Lavora presso un'illustre banca newyorkese fino al "lunedì nero" del 1987 quando la borsa mondiale crolla e porta alla chiusura di numerosi centri finanziari.
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Jordan Belfort http://it.wikipedia.org/wiki/Jordan_Belfort |
Senza scoraggiarsi troppo Belfort nel 1990 fonda la sua compagnia di brokeraggio a Long Island. In poco tempo riesce a guadagnare milioni di dollari con investimenti discutibili tramite call-center.
La sua vita cambia radicalmente-come in seguito sarà mostrato attentamente da Scorsese sul grande schermo- focalizzandosi su festini, alcol e droga. Verso la fine degli anni novanta Jordan però viene arrestato per frode fiscale e riciclaggio di denaro: ha dovuto rimborsare più di 1500 vittime, pagare una multa di 100 milioni di dollari e scontare una pena in prigione. Il broker collabora con l' FBI quindi trascorre solo 22 mesi in un carcere federale di bassa sicurezza.
Durante questo periodo, consigliato da un compagno di cella, Belfort scrive le sue memorie che subito diventano un best-seller.
Oggi l'ex lupo è un umile uomo d'affari divorziato, con tre figli e vive in California. La sua principale attività sono i seminari in cui insegna una speciale tecnica di vendita da lui inventata... Forse ai suoi allievi andrà meglio.
Davide Machiorlatti
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