giovedì 27 marzo 2014

James Blunt: atterragio in Italia


Milano. Mediolanum Forum di Assago. 18 marzo 2014. La tensione è palpabile, l’aria è tesa, la gente è in fibrillazione. Da quando si sono aperti i cancelli una massa di persone che sembra non dover più finire si riversa nello stadio, occupando i posti, ridendo, mangiando, appendendo cartelloni, scattando foto. Da indefiniti punti della platea si innalzano cori gioiosi – tutti si stanno preparando a cantare le canzoni di quella star tanto amata che a breve si sarebbe presentata sul palco, provocando uno scroscio di applausi, urla, fischi esaltati che solo chi era li presente può immaginare. Lentamente l'arena si riempie, sulle note delle chitarre delle band di apertura. Arrivano le nove. Entra James Blunt. Il delirio. Le anime sono catturate in un vortice di emozioni e ricordi inebrianti sin dai primi brani.

Questo concerto fa parte del Moon Landing tour, nel quale il cantautore inglese accanto alle le tracce dell’omonimo album, provoca nella folla già in delirio ancora più esaltazione aggiungendo i suoi successi più conosciuti dei precedenti dischi. Insieme ai più recenti singoli come Bonfire Heart, Heart to Heart, Miss America – dedicata alla grande cantante Whitney Houston -, Postcards e Sun On Sunday, il pubblico ha potuto ascoltare estasiato Goodbye My Lover, Wisemen, Stay The Night, You’re Beautiful, So Far Gone e, come gran finale, la splendida 1973.





Nell'esibizione James Blunt ha mostrato quanto sia importante per lui la qualità della musica, forse più che lo show in sé e, accompagnato certo da luci di particolare effetto scenico, ha interpretato i suoi brani, suonando in prima persona assieme alla sua band e facendo sognare la platea con la sua meravigliosa voce.

Lui stesso dice “Suono e canto canzoni deprimenti, ma il sorriso ricopre il vostro volto, sono confuso”. Incredibilmente vero, con un nodo alla gola e gli occhi lucidi, ma sempre con le labbra piegate in una curva sognante, ogni persona ha ascoltato quell'uomo che cantava appassionatamente sul palco, chi scatenandosi con un’amica sulle note delle canzoni che si legano ai propri migliori ricordi, chi dedicando singoli come I Really Want You alla persona amata. Si, perché James può essere ascoltato da soli, ma è ancora meglio farlo con le persone più care. Pare che egli si rivolga ad ognuno in particolare, con una frase, un’intera canzone, una singola nota, quasi conoscesse i sentimenti di tutti i suoi fan e riuscisse con le sue canzoni vibranti di passione a toccare le corde più profonde dei cuori che sono a lui rivolti.


E su quei suoni tutte le anime stavano volando, oltre lo stadio, oltre i corpi, dimentiche di ogni preoccupazione, fuori dal mondo, dalla realtà, INSIEME.




Qui puoi trovare la scaletta dei brani del concerto
                                           Marta Blanchietti

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