Lo scrittore marocchino Tahar Ben Jelloun per inaugurare il Salone OFF 2014 ha tenuto una serie di conferenze in molte circoscrizioni torinesi al fine di presentare alcune dei suoi libri.
Tra i titoli presentati troviamo la sua fatica più recente, "L'Ablazione", avvenuta presso la Biblioteca Civica Natalia Ginzburg e "Fuoco" pubblicato nel 2012 e presentato presso il Liceo Classico Vittorio Alfieri.
Leggendo questi due libri si ha quasi l'impressione che essi non sia frutto della stessa penna.
Nel primo libro lo scrittore racconta il lungo percorso compiuto da un uomo operato alla prostata, in seguito ad un tumore, che si sente quasi un uomo a metà a causa della sua "menomazione".
Copertina di "L'ablazione" (da http://www.libreriauniversitaria.it/) |
Nel secondo l'autore narra la vera storia di un ragazzo stanco dei soprusi e delle ingiustizia che deve subire ogni giorno che decide di darsi fuoco, sperando che attraverso questo gesto qualcosa possa cambiare per gli altri giovani nella sua situazione.
Copertina di "Fuoco"( da http://bompiani.rcslibri.corriere.it/) |
Fin da subito sono chiare e lampanti le differenze tra i due protagonisti infatti ne "L'Ablazione" il protagonista è un matematico sessantenne sessualmente attivo che fin da subito si dimostra molto egoista e principalmente concentrato su se stesso. Egli è costantemente preoccupato dei "problemi" successivi all'intervento chirurgico e non fa che pensare a tutto ciò che non potrà più fare in seguito ad esso. Mentre in "Fuoco" il personaggio principale è un giovane laureato che non riesce a trovare lavoro. Per poter mantenere la famiglia arriva a fare i lavori più umili incontrando però molti ostacoli. Alla fine con la speranza di portare un cambiamento, se non nel mondo almeno nella sua città, decide di suicidarsi platealmente.
di Maria Alexandra Craciun
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