venerdì 4 aprile 2014

Scuola: sicurezza reale, non di carta

36 ragazzi morti, numerosi feriti: non è il numero delle vittime provocate da una sparatoria, né da un attentato terroristico, né da un'autobomba. E' la cifra delle giovani vite stroncate nelle scuole, a causa o di fenomeni naturali, come le frequenti scosse sismiche, o di una scarsa sicurezza dell'edilizia scolastica, conseguenza delle pessime condizioni di manutenzione degli edifici che ospitano in Italia ben 7 milioni e 300 mila studenti.
crollo del controsoffitto al liceo "Darwin"di Rivoli 
(da http://www.quotidianopiemontese.it)
E' il 22 novembre 2002 e ventisette bambini tra gli otto e i dieci anni e una maestra muoiono per il crollo della scuola elementare di San Giuliano Di Puglia, causato da un terremoto di magnitudo 6.0 . Nella stessa data sei anni dopo, il soffitto di un aula del liceo Darwin, a Rivoli, cede, causando la morte del diciassettenne Vito Scafidi e quattro feriti gravi, uno poi rimasto paralizzato. Infine la Casa dello studente dell’Aquila nella notte del sisma, il 6 aprile 2009, crolla e muoiono 8 giovani universitari.
In Italia la salute e la sicurezza sul lavoro, quindi anche quella nelle scuole, sono regolamentate dal Decreto Legislativo n. 81 del 9 aprile 2008.  Per quanto riguarda le competenze riguardanti la sicurezza sui luoghi lavorativi, la regione Piemonte è particolarmente efficace, anche per l'attivo coordinamento del procuratore Raffaele Guariniello.
venerdì 28 marzo 2014: crollo del cancello
alla scuola media "Frassati"
(da http://www.lastampa.it2014/03/29/cronaca)
P
erchè allora, nelle scuole italiane, si staccano pezzi di intonaco, manca il riscaldamento, ci sono infiltrazioni d'acqua o cadono cancelli? La risposta è semplice: mancano fondi per la manutenzione di edifici ormai vetusti (gran parte delle scuole italiane risalgono agli anni Settanta o prima). L'ente proprietario delle scuole dell' infanzia e del primo ciclo (primaria e secondaria di I grado) è il Comune, mentre la scuola secondaria di II grado è proprietà della Provincia; tuttavia la manutenzione ordinaria (come la revisione della funzionalità di infissi, porte, grondaie...) e quella straordinaria (come la ristrutturazione di bagni, palestre), a carico dell'edilizia scolastica, non riescono a provvedere alle numerose e continue segnalazioni di criticità da parte dei Dirigenti Scolastici.  Nell'attuale situazione di crisi, infatti, i budget degli enti locali destinati alla sicurezza degli edifici scolastici sono in costante decrescita.
 La sicurezza degli alunni, tuttavia, deve essere reale e non basata su documenti e protocolli.
Il neo-premier Renzi, particolarmente sensibile al tema della stabilità delle scuole, che riguarda da vicino tutte le famiglie italiane, ha demandato alla scelta del sindaco l'individuazione degli edifici più a rischio in ciascun comune. A Torino la "lotteria" è stata vinta dalla scuola media "Nigra" di Via Bianzè, alla cui completa ristrutturazione e adeguamento alla norme di sicurezza sono stati destinati ben due milioni e mezzo di euro. Tuttavia sull'opportunità dei criteri di scelta sussistono perplessità, soprattutto da parte degli altri Dirigenti Scolastici, specie di quelli a capo di istituti spesso trascurati da decenni e situati in quartieri periferici, già gravati quindi da forte disagio sociale ed economico. Quanto potrebbe giovare alla collettività, infatti, avere una sola scuola perfetta e le altre che cadono a pezzi?
Giulia Bigliani

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