"Hanno picchiato selvaggiamente, spogliato e rapinato della catenina una coetanea, accusandola di una relazione con l’ex fidanzato di una di loro. Per questo due ragazzine di 14 e 15 anni sono state arrestate nei giorni scorsi dai carabinieri e poste in comunità. Sono accusate di violenza sessuale, lesioni, violenza privata e rapina. L’episodio è avvenuto alla fine di ottobre nel parcheggio del centro commerciale Le Gru, di Grugliasco, città dove aguzzine e vittima frequentano le scuole superiori." (da La Stampa del 07\01\2014)
Il testo riportato è una parte dell'articolo che nei giorni successivi alla prorompente diffusione della notizia è stato condiviso e twittato da migliaia di ragazzi, in particolare quelli dei paesi e delle città circostanti il luogo dell'accaduto.
Questi non sono che due degli episodi in cui vicende di violenza che riguardano i coetanei entrano a far parte del circolo vizioso della web-popolarità dei teenager. Chi si fa portavoce della notizia è solitamente in cerca di gloria e popolarità, esibisce uno spirito mondano, sfodera la propria sensibilità e il proprio senso di giustizia, contendendosi con gli amici ingordi di attenzioni il commento o l'insulto più originale e traboccante di spirito compassionevole e di grande umanità. All'orrore dell'azione in sè, si aggiunge quello che riguarda chi, come primo impulso di fronte a una delle scene prima descritte, estrae di tasca il telefonino alla ricerca video e foto esclusivi e chi ricava like e follower sulle spalle di una ragazzina picchiata, di un bambino bullizzato o di delle mille persone vittime di violenza, che della fama e della finta compassione sicuramente non hanno bisogno.
Alessandra Sacchi
Foto e video: Elisa Ciccarese
Info: Vittoria Grassi
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